Con un capitolo dedicato a ogni protagonista, il libro si divide in due sezioni. La prima è dedicata alle leggende, ovvero le donne che hanno segnato in maniera incisiva il mondo del vino e che incarnano modelli di leadership femminile, suggerendo nuove prospettive su diversi temi: dalla sindrome dell’impostore alla maternità, dal senso di appartenenza o di esclusione alla capacità di tracciare il proprio percorso, nonostante le strade spianate dalla famiglia. Qui trovano spazio le voci di Raffaella Bologna, la regina del Barbera; Chiara Condello, la figlia ribelle di Borgo Condé; Matilde Poggi, la diplomatica del vino; Stevie Kim, l’integerrima guida di Vinitaly; Josè Rallo, l’imprenditrice del futuro di Donnafugata; Dominga Cotarella, che dell’azienda di famiglia non si è limitata a prendere le redini, ma ne ha dato una nuova e chiara visione. Segue poi la seconda sezione del libro, dedicata a quelle che Laura Donadoni chiama “compagne di viaggio”: Cristina Mercuri, Federica Ponti, Lavinia Furlani, Cristina Mascanzoni Kaiser, Maria Beretta e Martina Broggio sono donne che hanno realizzato o che stanno cercando di realizzare i loro sogni nel settore enologico – ma nessuna, tra le sei, produce vino o coltiva vigna, una scelta mirata a porre enfasi sulla pluralità delle figure professionali nell’ambito del vino.
Con un’introduzione di Maura Gancitano, Intepide vuole essere una vera e propria antologia di ispirazione e incoraggiamento alle nuove generazioni, per un mondo del vino più equo e inclusivo, ma anche un racconto per superare gli stereotipi, come quello del vino rosé in quanto unico affine al gusto delle donne, in una narrazione che svelerà al lettore storie inedite di personaggi che hanno trovato riscatto nel mondo enologico.