Alcol warnings: è giusto scrivere in etichetta che il vino è cancerogeno?
Il vino è un prodotto alcolico e l’alcol è dannoso per il nostro organismo. Su questo non c’è alcun dubbio.
Eppure in questi giorni c’e’ stato un grande chiacchiericcio sulla possibilità concessa all’Irlanda da parte dell’Unione Europea di scriverlo sulle etichette.
Sono volati paroloni come “attacco alla nostra cultura e alle nostre tradizioni”, o toni disfattisti come “sarà una sciagura per il comparto”. Affermazioni fatte da figure istituzionali importanti.
Mi occupo di cultura del vino da ormai 10 anni, lo faccio negli Stati Uniti e in Italia, due Paesi dove le tradizioni e gli usi del consumo di vino sono molto diversi.
Oltreoceano il problema dell’ alcolismo è molto più evidente e presente rispetto all’Italia, in generale lo è nei Paesi anglosassoni dove è la norma offrire alcolici anche fuori pasto. Anche il vino viene spesso consumato come drink pomeridiano senza essere accompagnato dal cibo. Non fa parte della cultura italiana e nemmeno spagnola o francese, ma di altre nazioni europee e occidentali sí. Questo avviene per esempio, oltre che in USA, anche in Gran Bretagna e in Irlanda e in altri Paesi del Nord Europa.
Veniamo ora al punto: se da un lato, come in molti sostengono, non saranno certo frasi forti intimidatorie sulle etichette a scoraggiare gli accaniti bevitori, dall’altro non vedo come la presenza di questi avvertimenti possa in qualche modo interferire con il successo del vino italiano o del vino di qualità in generale.
Mi sembra quantomeno esagerato e anche fallace dal punto di vista logico sostenere che permettere di scrivere in etichetta che l’abuso di alcol è letale possa portare alla crisi del comparto o rappresenti in qualche modo una lesa maestà nei confronti della cultura del vino.
Negli USA questi warnings, avvertimenti, sono già obbligatori da anni. E non mi sembra che nell’ultimo decennio il mercato abbia subito contrazioni, anzi. Il successo dei vini italiani negli Stati Uniti è cresciuto costantemente, con il prosecco a fare da apripista.
Quindi mi chiedo: ma di che cosa ha paura la politica? Di che cosa hanno paura le associazioni che si sono opposte con tanta veemenza a questa idea? Basta continuare a informare, a rendere consapevoli i consumatori per indirizzarli verso un bere di qualità e non di quantità, davvero credete che le persone siano così stupide che sceglieranno di non acquistare una buona bottiglia di vino italiano perché c’è scritto che l’abuso di alcol fa male?
Facciamo il punto in questo video, dove cito anche uno studio dell’Università di Maastricht che riassume la letteratura scientifica a disposizione sul tema dell’impatto di questi avvertimenti sul consumo di alcolici e sulla consapevolezza dei rischi che l’abuso di questi comporta. Trovate il link nella descrizione del video su YouTube, eccolo.