Parliamo di vino, persone, imprese e bellezze del territorio.
Laura Donadoni crea il progetto The Italian Wine Girl nella sua versione originale in inglese www.theitalianwinegirl.com che nel breve tempo ha visto la sua naturale evoluzione anche in italiano. Sono riflessioni e spunti di lavoro legati al business del vino; sono confidenze, gioie e dolori, il diario di un’ambasciatrice appassionata del vino italiano e di quello che questo settore può generare.
Intervista esclusiva con James Suckling: how has he become one of the most influential wine critic in the world, what do Americans looks for in Italian wines?
La parola storytelling è diventata una sorta di mantra, abusata da parte di agenzie, social media, professionisti della comunicazione e quindi spesso banalizzata nel suo significato.
Un dato positivo è il fatto che il mondo del vino si stia relazionando con un pubblico sempre più vasto che non è fatto solo di esperti, ma soprattutto, negli ultimi anni, di curiosi viaggiatori che non hanno il vino come focus principale, ma che amano passare il proprio tempo libero in mezzo alla natura o visitando luoghi di cultura. Sicuramente apprezzano una buona bottiglia, ma non sono degli intenditori e, per questo, è più complesso raccontare loro il vino e che cosa lo circonda.
Che l’Italia sia un brand è fuor di dubbio. Ne ho costantemente la riprova nel mio lavoro di promozione dei vini italiani sul mercato americano: ogni volta che si nomina l’Italia gli occhi di chi ascolta si illuminano e piovono commenti positivi e domande su viaggi, cibo, vino e tradizioni. Non è così per la maggior parte dei paesi europei, per esempio.
La presentazione di Custodi del Vino al mercato Fivi sabato 27 novembre è stata una delle più emozionanti: nell’aria c era la commozione mia e di alcuni dei protagonisti di incontrarci di nuovo stavolta con le parole del libro in sottofondo, ma c è stata soprattutto la partecipazione emotiva della platea, gli occhi lucidi nell’ ascoltare le storie di questi territori forse trascurati dai media, ma così densi di significato.
Le vigne dei Campi Flegrei raccontate nel nuovo libro di Laura Donadoni, Custodi del Vino, Storie di un'Italia che resiste e rinasce. Dibattito culturale con Luciano Pignataro e Gino Sobillo, organizzato dall'Associazione Donne del Vino Campania
Il Moscato è uno dei vitigni più “bullizzati” in patria e più esportati nel mondo, soprattutto negli States dove la versione più apprezzata è quella a bassa gradazione alcolica, zuccherina ed effervescente tipica dell’astigiano.
Il vino è il risultato della magica combinazione di molti elementi: la natura, la vite, il terroir, ma c’è un fattore che troppo spesso viene considerato secondario, soprattutto in questa ultima moda dei vini “naturali”. Il fattore umano.
Un vino nobile, un cru storico, da uve biologiche, e prodotto con l’impiego di un trattore innovativo ad emissioni zero. Sarà il Barolo Vigna La Rosa, Fontanafredda, 2021, un’annata destinata alla storia: per la prima volta una cantina ha aderito a un progetto di ricerca e innovazione capitanato dalla FPT industrial...
Donne sempre più ai vertici delle aziende vitivinicole nei ruoli della comunicazione, marketing e accoglienza, ma se nasce un figlio, sono costrette a chiedere il part time perché mancano gli asili nido che consentano di conciliare il lavoro con le esigenze della famiglia.
Al Matera Film Festival 2021 il Consorzio di Tutela dell’Aglianico del Vulture ha organizzato un incontro culturale che ha visto protagonista Laura Donadoni, intervistata dal giornalista Luciano Pignataro sul suo libro “Come il vino ti cambia la vita” e sul prossimo in uscita “Custodi del vino”, oltre che sul suo impegno di ambasciatrice del vino italiano negli Stati Uniti.
In molti degli articoli pubblicati su questo blog abbiamo sottolineato la complessità del sistema di importazione e distribuzione del vino in Usa e della sua struttura chiamata “three tier system” che ha come obiettivo di separare gli ambiti e gli affari di cantine, importatori e distributori in un meccanismo a tre falde: per progredire nella missione di vendere il vino negli Stati Uniti bisogna per forza passare attraverso a tutti e tre questi “sbarramenti”.
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